COSA SIGNIFICA OSPITALITA' DIFFUSA?
L’Ospitalità Diffusa è una soluzione ricettiva originale che intende sviluppare forme di turismo attente alle relazioni e all’ ambiente. Seguendo quest’idea, l’Associazione KALOS ha creato con diversi Comuni Siciliani il Progetto SICILIA MIA, perché attraverso il rapporto diretto che si viene a creare con i le persone che vivono in questi Comuni Siciliani, gli ospiti entrano nella vita di questi Comuni e le distanze tra chi ospita e chi è ospitato si riducono.
In ogni Comune Siciliano gli ospiti troveranno una reception che funge da punto di accoglienza, di assistenza e d’ informazione.
Gli Ospiti riceveranno le chiavi e saranno accompagnati presso le case dove potranno soggiornare come se fossero a casa loro.
La reception distribuirà materiale informativo sul territorio; darà consigli utili e suggerirà gli itinerari programmabili; prenotando escursioni, passeggiate storiche, mini tours in provincia, e attività legate alla scoperta delle tradizioni locali, anche culinarie.
Sono garantiti i servizi minimi di pulizia iniziale e finale mentre tutti gli altri servizi sono a richiesta.
Se avete necessità personali potete comunicarle al momento della prenotazione in modo da predisporre il soggiorno in Sicilia alle necessità richieste.
In ogni Comune Siciliano gli ospiti troveranno una reception che funge da punto di accoglienza, di assistenza e d’ informazione.
Gli Ospiti riceveranno le chiavi e saranno accompagnati presso le case dove potranno soggiornare come se fossero a casa loro.
La reception distribuirà materiale informativo sul territorio; darà consigli utili e suggerirà gli itinerari programmabili; prenotando escursioni, passeggiate storiche, mini tours in provincia, e attività legate alla scoperta delle tradizioni locali, anche culinarie.
Sono garantiti i servizi minimi di pulizia iniziale e finale mentre tutti gli altri servizi sono a richiesta.
Se avete necessità personali potete comunicarle al momento della prenotazione in modo da predisporre il soggiorno in Sicilia alle necessità richieste.
LA "XENIA" : IN SICILIA L'OSPITE E' SACRO
Il nostro concetto di Ospitalità si riallaccia alla tradizione mediterranea dove l'Ospite è sacro secondo i dettami della Xenia.
La Xenia (dal greco ξενία, xenía) riassume il concetto dell'ospitalità e dei rapporti tra ospite ed ospitante nel mondo greco antico, della cui civiltà costituiva un aspetto di grande rilievo.La xenia si reggeva su un sistema di prescrizioni e consuetudini non scritte che si possono riassumere in tre regole di base:
il rispetto del padrone di casa verso l'ospite
il rispetto dell'ospite verso il padrone di casa
la consegna di un "regalo d'addio" all'ospite da parte dell'ospitante.
Il padrone di casa doveva essere ospitale e fornire all'ospite cibo e bevande, la possibilità di lavare il corpo e indossare vesti pulite. Non era considerato educato porre domande fino a che l'ospite non lo avesse "concesso". Ciò era molto importante soprattutto nei tempi antichi, quando si pensava che gli dei potessero assumere sembianze umane: se il padrone di casa avesse trattato male un ospite dietro le cui vesti si celasse un dio, avrebbe potuto incorrere nella collera divina. Il dono d'addio dimostrava che il padrone di casa era stato onorato di accogliere l'ospite. Vitruvio, a tal proposito, ci tramanda che gli artisti dell'antica Grecia chiamavano "xenia" un genere pittorico (vicino alla moderna natura morta) che rappresentava galline, uova, ortaggi, frutti e altri prodotti della campagna che venivano solitamente donati all'ospite.
Dal canto suo, l'ospite doveva essere gentile e non invadente. La xenia comportava anche il dovere di ricambiare l'ospitalità ricevuta e quello di badare a qualunque ospite. Possiamo dire che era un modo per rendere l'ospite "membro temporaneo" della comunità che stesse visitando, ma poteva anche indicare, più semplicemente, che il visitatore non era un membro "vero e proprio", ma solo un ospite temporaneo.
Nella Magna Grecia - di cui la Sicilia era parte - dietro qualsiasi forestiero, mendicante o vagabondo, si sospettava un essere divino. Non era concepibile, prima di accoglierlo, domandare al visitatore chi fosse; solo dopo aver immaginato la sua origine divina ci si poteva abbassare a domande di carattere terreno, e questo si chiamava ospitalità; e per il medesimo motivo essa faceva parte delle pratiche e delle virtù più sacre. I greci dell'epoca omerica non conoscevano l'"ultimo degli uomini"! L'uomo era sempre il primo, cioè divino. Si riconduce quindi la genesi di quell'ospitalità a un'inclinazione spirituale tipica del mondo greco: l'intuizione, nell'essere e nell'agire umano, della presenza e della manifestazione di un elemento divino. In questa visione spirituale oggetti e situazioni consueti possono aprirsi a nuovi e più benevoli significati: porte e strade non servono più solo a dividere e ad allontanare dall'Altro, ma possono essere mezzi e luoghi attraverso i quali la presenza divina, occultata sotto le vesti di un viandante, si manifesta nell'esistenza umana.
In Sicilia sopravvive tutt'oggi una tradizione di ospitalità come retaggio culturale della xenia greca in quelli stessi spazi geografici che ne hanno ospitato la civiltà.effettuare modifiche.
La Xenia (dal greco ξενία, xenía) riassume il concetto dell'ospitalità e dei rapporti tra ospite ed ospitante nel mondo greco antico, della cui civiltà costituiva un aspetto di grande rilievo.La xenia si reggeva su un sistema di prescrizioni e consuetudini non scritte che si possono riassumere in tre regole di base:
il rispetto del padrone di casa verso l'ospite
il rispetto dell'ospite verso il padrone di casa
la consegna di un "regalo d'addio" all'ospite da parte dell'ospitante.
Il padrone di casa doveva essere ospitale e fornire all'ospite cibo e bevande, la possibilità di lavare il corpo e indossare vesti pulite. Non era considerato educato porre domande fino a che l'ospite non lo avesse "concesso". Ciò era molto importante soprattutto nei tempi antichi, quando si pensava che gli dei potessero assumere sembianze umane: se il padrone di casa avesse trattato male un ospite dietro le cui vesti si celasse un dio, avrebbe potuto incorrere nella collera divina. Il dono d'addio dimostrava che il padrone di casa era stato onorato di accogliere l'ospite. Vitruvio, a tal proposito, ci tramanda che gli artisti dell'antica Grecia chiamavano "xenia" un genere pittorico (vicino alla moderna natura morta) che rappresentava galline, uova, ortaggi, frutti e altri prodotti della campagna che venivano solitamente donati all'ospite.
Dal canto suo, l'ospite doveva essere gentile e non invadente. La xenia comportava anche il dovere di ricambiare l'ospitalità ricevuta e quello di badare a qualunque ospite. Possiamo dire che era un modo per rendere l'ospite "membro temporaneo" della comunità che stesse visitando, ma poteva anche indicare, più semplicemente, che il visitatore non era un membro "vero e proprio", ma solo un ospite temporaneo.
Nella Magna Grecia - di cui la Sicilia era parte - dietro qualsiasi forestiero, mendicante o vagabondo, si sospettava un essere divino. Non era concepibile, prima di accoglierlo, domandare al visitatore chi fosse; solo dopo aver immaginato la sua origine divina ci si poteva abbassare a domande di carattere terreno, e questo si chiamava ospitalità; e per il medesimo motivo essa faceva parte delle pratiche e delle virtù più sacre. I greci dell'epoca omerica non conoscevano l'"ultimo degli uomini"! L'uomo era sempre il primo, cioè divino. Si riconduce quindi la genesi di quell'ospitalità a un'inclinazione spirituale tipica del mondo greco: l'intuizione, nell'essere e nell'agire umano, della presenza e della manifestazione di un elemento divino. In questa visione spirituale oggetti e situazioni consueti possono aprirsi a nuovi e più benevoli significati: porte e strade non servono più solo a dividere e ad allontanare dall'Altro, ma possono essere mezzi e luoghi attraverso i quali la presenza divina, occultata sotto le vesti di un viandante, si manifesta nell'esistenza umana.
In Sicilia sopravvive tutt'oggi una tradizione di ospitalità come retaggio culturale della xenia greca in quelli stessi spazi geografici che ne hanno ospitato la civiltà.effettuare modifiche.
TURISMO SOLIDALE
Il Progetto SICILIA MIA ha come obiettivo anche il favorire iniziative di TURISMO SOLIDALE per consentire anche a determinate fasce sociali di poter soggiornare in Sicilia.
Iniziative e tariffe speciali sono previste per le seguenti categorie :
Uomini e Donne sopra i 50 anni d'età
Giovani fino a 25 anni d'età
Genitori soli con bambini a carico
Persone in situazione di handicap
Persone con necessità di soggiorno in Sicilia per motivi psico-fisici
Giovani novelli sposi
Iniziative e tariffe speciali sono previste per le seguenti categorie :
Uomini e Donne sopra i 50 anni d'età
Giovani fino a 25 anni d'età
Genitori soli con bambini a carico
Persone in situazione di handicap
Persone con necessità di soggiorno in Sicilia per motivi psico-fisici
Giovani novelli sposi
TURISMO FORMATIVO
Il Progetto SICILIA ISOLA ALBERGO prevede anche la possibilità di un TURISMO FORMATIVO : coloro che soggiornano in Sicilia possono durante la loro presenza in Sicilia frequentare un corso di formazione nei settori più vari.
Ecco alcuni esempi di corsi di formazione che è possibile frequentare :
Corso di Cucina Siciliana
Corso di Italiano per stranieri
Corso di Taglio di Capelli (per principianti e per persone già esperte)
Stage formativi per personale specializzato
Corso di ricamo artigianale
Corsi specifici possono essere organizzati su richiesta
Ecco alcuni esempi di corsi di formazione che è possibile frequentare :
Corso di Cucina Siciliana
Corso di Italiano per stranieri
Corso di Taglio di Capelli (per principianti e per persone già esperte)
Stage formativi per personale specializzato
Corso di ricamo artigianale
Corsi specifici possono essere organizzati su richiesta
AMICIZIA CON PAESI STRANIERI
Il Progetto SICILIA MIA prevede la possibilità di stringere creare e consolidare rapporti di Amicizia tra i Comuni Siciliani coinvolti nel Progetto e le Nazioni straniere interessate alla nostra iniziativa. Si offre la possibilità alle Nazioni straniere di :
1) avere uno spazio in un Museo Cittadino dove esporre oggetti documenti e tutti i materiali atti a migliorare la conoscenza della propria Nazione presso il popolo Siciliano che visiterà il Museo
2) far soggiornare tutte le persone provenienti dalla Nazione "gemellata" al Comune Siciliano a tariffe speciali lungo tutto il corso dell'anno
3) fare del Comune Siciliano una piccola "Cittadella" da utilizzare per i seguenti scopi :
a) Turismo classico
b) Turismo Solidale dedicato alle fasce sociali più svantaggiate dei loro Paesi
c) Turismo rigenerativo per persone anziane
d) Cittadella-Studio per i Giovani Stranieri che intendono avere una vacanza-studio e per partecipare a scambi culturali e/o corsi di formazione qui in Sicilia organizzati insieme all'ASS. KALOS e che potrebbero coinvolgere anche le professionalità presenti nel territorio Siciliano.
e) Creazione di una Bambinopoli per i Bambini malati e svantaggiati che potrebbero essere inseriti nel tessuto Sociale e scolastico Siciliano.
1) avere uno spazio in un Museo Cittadino dove esporre oggetti documenti e tutti i materiali atti a migliorare la conoscenza della propria Nazione presso il popolo Siciliano che visiterà il Museo
2) far soggiornare tutte le persone provenienti dalla Nazione "gemellata" al Comune Siciliano a tariffe speciali lungo tutto il corso dell'anno
3) fare del Comune Siciliano una piccola "Cittadella" da utilizzare per i seguenti scopi :
a) Turismo classico
b) Turismo Solidale dedicato alle fasce sociali più svantaggiate dei loro Paesi
c) Turismo rigenerativo per persone anziane
d) Cittadella-Studio per i Giovani Stranieri che intendono avere una vacanza-studio e per partecipare a scambi culturali e/o corsi di formazione qui in Sicilia organizzati insieme all'ASS. KALOS e che potrebbero coinvolgere anche le professionalità presenti nel territorio Siciliano.
e) Creazione di una Bambinopoli per i Bambini malati e svantaggiati che potrebbero essere inseriti nel tessuto Sociale e scolastico Siciliano.